sabato 29 gennaio 2011

STORIA DELLA PRIMA FIERA ORGANIZZATA DALL'IMPRENDITORE DI PIETRO MICHELE A PIAZZA DUOMO


La storia di Michele di Pietro parte dal 2003. L’imprenditore gestiva delle rivendite di libri remainder a Messina, accanto al Tribunale, a Capo d’Orlando, a S. Agata di Militello e, nel periodo estivo in oltre 70 località turistiche in tutta la Sicilia. Inoltre, partecipava a tutte le fiere che si svolgevano in Sicilia e già all’epoca aveva oltre 20 collaboratori fissi che d’estate superavano le 100 unità. Il lavoro gli dava, quindi, notevoli soddisfazioni e elevati guadagni.

Nel 2003 l’imprenditore decise di organizzare delle fiere in proprio non certo per truffare alcuno ma per aumentare la possibilità di offrire lavoro. E cosi’, in quel periodo, decise di creare la DPM multi service – regolarmente iscritta alla Camera di Commercio di Messina, nel settore Organizzazione Fiere – . Ed ecco che, dopo aver visto una fiera di oggettistica di collezionismo e di cose antiche, nel posteggio di piazza Duomo – lato corso Cavour – decise di chiedere all’Amministrazione Comunale il permesso per organizzare una fiera natalizia in quel sito, avendo scoperto che era molto frequentata dalla cittadinanza che vi trovava abbondanza di posteggio rendendo quel posto, quindi, il migliore a Messina per l’ organizzazione di tali eventi.

Il Sindaco, a cui Michele di Pietro chiese ed ottenne il permesso, era l’attuale sindaco Giuseppe Buzzanca. Mentre si avvicinava la data del montaggio degli stand, l’imprenditore, sentita la notizia dell’uccisione della missionaria laica Annalena Tonelli – personaggio famoso in tutto il mondo tranne che in Italia, per le sue opere caritatevoli in Africa – decise di approfondire la conoscenza sulla vita di questa esile ma forte donna. Affascinato da ciò che scoprì su internet sulle opere della missionaria, sui premi internazionali avuti e sui protocolli medici che la donna aveva inventato per la cura della tubercolosi tra le popolazioni nomadi, decise di fondare un comitato di sostegno per poter dare un aiuto concreto alle popolazioni disagiate del continente africano e non. Quindi la prima richiesta fatta dall’imprenditore è a nome della DPM multi service e solo successivamente con la partecipazione del Comitato di Sostegno Annalena Tonelli.

La AVULSS – sezione di Messina – decise di compartecipare ad una parte dell’evento. E’ importante precisare che poco prima del montaggio della fiera, il Sindaco di Messina, fu dichiarato decaduto per i motivi che sono noti. Al momento del montaggio Messina era retta solo ed esclusivamente dal direttore generale dott. Gianfranco Scoglio nell’attesa che arrivasse il Commissario dott. Sbordone.

Come facilmente dimostrabile, il 5 di dicembre del 2003, l’imprenditore con giusta autorizzazione cominciò il montaggio dei gazebo. Essendo la prima esperienza come organizzatore, badava che tutto fosse perfetto anche in considerazione del luogo in cui l’evento si sarebbe svolto. Anche per una questione di serietà professionale, avendo saputo che non si potevano accendere tutte le luminarie di piazza Duomo, perché non esistevano i contratti per tutti i contatori necessari, si offrì di fornire l’energia elettrica anche per le luminarie dell’intera piazza. E così fece, su richiesta del consigliere Santalco, fornendo luminarie anche per abbellire il corso Cavour, perché il sindaco non ebbe il tempo di firmare le necessarie delibere. Questo fatto l’odierno assessore Santalco lo ha sempre riconosciuto.

All’inaugurazione dell’evento, il 7 dicembre, a causa dei tragici eventi di Nassiria, l’imprenditore decise di omaggiare di due targhe alla memoria i due militari messinesi morti in quel vile attentato – ed è bene ricordare che a ritirare le due targhe, nel palco appositamente montato, fu proprio l’intero corpo di Stato Maggiore dei Carabinieri - quasi al completo - , con il Comandante della Caserma da cui proveniva Alfio Ragazzi - .Evento che ebbe un notevole riscontro di immagine e che oggi di Pietro non comprende come si sia potuto dimenticare considerato anche il notevole numero di generali che erano presenti alla commovente commemorazione. Naturalmente erano presenti il dott. Buzzanca, il presidente Leonardi, vari onorevoli e altre autorità messinesi.

Da giorno otto dicembre in poi cominciarono le visite alquanto interessate di alcuni Vigili Urbani dell’Annona capitanati dal tenente Santagati e dal tenente Romeo, il quale aveva atteggiamenti molto provocatori senza nessuna motivazione plausibile. L’imprenditore non comprendendo l’assidua presenza di quei Vigili Urbani, continuò comunque ad interessarsi alla sua a ttività considerato che i problemi tecnici da risolvere erano tantissimi. Infatti, complessivamente gli stand erano circa 44 di cui 3 donati gratuitamente ad associazioni quali la AVULSS, “Gli amici del cane di Messina” ed altri. Due stand, erano a disposizione degli standisti come deposito. In uno c’era la direzione della manifestazione e 5 erano rimasti vuoti.

Dal 14 in poi le visite dei Vigili si fecero più frequenti e non sempre amichevoli. Anzi si era generata una forte tensione. Il 17 o il 18 i Tenenti Santagati e Romeo invitarono l’imprenditore ad andare al Dipartimento Demanio e Patrimonio perché un tale signor Grezzo gli doveva comunicare qualcosa. L’imprenditore ricorda chiaramente che all’invito aggiunsero un perentorio “ti conviene starlo a sentire”. All’epoca dei fatti Michele di Pietro non sembrò farci caso, ma oggi, dopo otto anni ha compreso benissimo cosa volessero significare quelle parole sottili. Comunque, egli si recò presso il signor Grezzo che lo avvisò che era giusto, considerato che era a suo dire, desiderio del sindaco Buzzanca, che nella piazza fosse ospitata un’altra manifestazione organizzata dall’Unione Ciechi e gestita da un tale avvocato Gentile. L’imprenditore ricorda chiaramente di aver risposto a Grezzo che la piazza non era di sua proprietà e che quindi chiunque avesse avuto il permesso avrebbe potuto montare. Ma l’insistenza del signor Grezzo, che all’epoca l’imprenditore sottovalutò, oggi appare in tutta la sua chiarezza.

Il 19 o il 20 mattina l’imprenditore trovò ad aspettarlo a piazza Duomo l’avvocato Gentile, un uomo che si presentò come rappresentante dell’Unione Ciechi ed una signora accompagnati dal signor Grezzo e dai tenenti Santagati e Romeo. A questo punto, continuando a dire che era giusto che questi signori organizzassero anche loro una manifestazione, l’imprenditore ribadì che la piazza non era sua e che quindi i signori potevano fare ciò che ritenevano più opportuno. Grezzo e Santagati a quel punto, gli dissero che quei signori, essendo impreparati, avevano bisogno di aiuto per meglio organizzarsi. In particolare, ammisero, che non erano in possesso di gazebo e che era “giusto” li fornisse lui. L’imprenditore, spiegò che non era proprietario di gazebo e che anche i suoi erano presi a noleggio da ditte specializzate e che comunque, giusto in quel periodo dell’anno era impossibile oramai trovarne facilmente in circolazione. Si fecero a quel punto molto più pressanti le richieste di Santagati e di Grezzo e l’imprenditore ricorda una particolare frase del tenente Romeo “ è bene che questi gazebo si trovano”. Michele di Pietro, disse solo che avrebbe potuto fare qualche telefonata e chiese loro il giorno in cui dovevano essere montati sentendosi rispondere “dal 24/12 al 26/12 “ a qual punto di Pietro rispose che in quelle date era per logica impossibile che fossero montati. I due vigili, chiesto di appartarsi con l’imprenditore, gli dissero che per non fare uno sgarbo al Presidente dell’Unione Ciechi di Messina doveva tentare di fare il “miracolo” di trovare i gazebo.

Durante la giornata, l’imprenditore, comunque fece qualche telefonata tentando di trovare i gazebo in questione. Una sola azienda di Ragusa era disponibile a montare i 10 gazebo richiesti ma considerato che si dovevano montare alla vigilia di Natale, voleva 600 euro più iva a gazebo. L’imprenditore quindi telefonò all’avvocato Gentile , spiegandogli le novità, e quest’ultimo senza battere ciglio gli rispose che poteva confermare per il montaggio. L’imprenditore, richiamò l’azienda e confermò l’ordine ed il titolare dell’azienda specificò che avrebbe mandato un camion con le strutture ed i ragazzi sufficienti per un montaggio veloce, ma che pretendeva di essere pagato all’arrivo a Messina. Richiamato l’avvocato e informatolo delle ultime novità, l’imprenditore, si sentì rispondere “non ci sono problemi possono montare tranquillamente”. Riconfermato l’ordine, Michele di Pietro, rassicurò il titolare dell’azienda di gazebo - che sarebbe venuto esclusivamente solo per i rapporti di lavoro che avevano già intrapreso in passato – ma che, giustamente, pretendeva di essere pagato immediatamente, prima ancora del montaggio e che riteneva, quindi , responsabile l’imprenditore.

Oggi l’imprenditore si è reso conto molto bene del motivo delle visite dei Vigili. Infatti, il 24 mattina in seguito ad un appuntamento con l’avvocato Santino Gentile – lo stesso che poi gestì il mercatino nella galleria S. Marta - , il rappresentante dell’Unione Ciechi ed il camion che veniva da Ragusa, alle ore 5.00 del 24, il camion ed il signor di Pietro arrivarono puntuali ma non si presentarono gli altri. I cellulari dei due erano spenti e quindi l’imprenditore si vide costretto, alle 6.00, a staccare un assegno di 7.200 euro per il montaggio degli stand. L’autista del camion informò il titolare il quale chiamò l’imprenditore al telefonino, dicendogli che accettava l’assegno solo perché era il suo, nonostante gli accordi fossero per un pagamento in contante a seguito di regolare fattura.

Intorno alle 9.30, nella piazza spuntarono l’avvocato ed il rappresentante dell’Unione Ciechi asserendo che essendo il 24 dicembre non avevano la disponibilità liquida immediata e che quindi avrebbero saldato prima di andarsene, entro il 26. In questi stand trovarono posto artigiani che vendevano materiale vario, carrettini siciliani, oggetti in cuoio, ed uno striscione con un logo dell’Unione Ciechi. Quindi l’imprenditore, dato il logo, si rassicurò che l’accordo sarebbe stato rispettato continuando, quindi ad occuparsi dell’andamento della sua fiera.

Ma il 27 mattina ebbe l’amara sorpresa di trovare gli stand in questione vuoti ed i telefoni dei soliti noti spenti. Proprio il 27 nella piazza si presentarono i soliti Vigili che, guarda caso, nei tre giorni in cui ci fu l’altra manifestazione, non passarono neanche una volta, ed alle lamentele dell’imprenditore risposero che si sarebbe dovuto rivolgere al signor Grezzo. Essendo il 27 sabato, l’imprenditore potè parlare con Grezzo solo il 29 mattina. Ma Grezzo fu chiaro ed esplicito nello spiegare che era bene non tentare di rintracciare ne l’avvocato Gentile, ne l’Unione Ciechi e che quella poteva considerarla una spesa in più per la sua manifestazione. Naturalmente, l’imprenditore cercò di capire se stesse scherzando, ma Grezzo fu altrettanto chiaro nel dire che era meglio non telefonare a questa gente. E dopo otto anni dai fatti che raccontiamo Michele di Pietro, è costretto a constatare che dato che non ha voluto ascoltare quell’avvertimento, o meglio sarebbe definirla minaccia, l’ha pagata cara. Infatti uscito dall’ufficio di Grezzo andò all’ufficio dell’Unione Ciechi, che si trovava poco distante, non trovandovi nessuno. Riuscì a rintracciare, nel pomeriggio, solo l’avvocato il quale si giustificò dicendo che il pagamento era stato stabilito che lo risolvessero Grezzo ed i due Vigili Urbani, in quanto lui era solo ed esclusivamente l’organizzatore materiale e che i rapporti con il presidente dell’Unione Ciechi di Messina era direttamente conducibile con i suddetti vigili e col sig. Grezzo.

Chiamati i vigili, l’imprenditore compreso che non avrebbe recuperato i soldi , aveva proposto un accordo: avrebbe lasciato i gazebo montati ed avrebbe cercato di recuperare la spesa fecendoli utilizzare ad altri standisti che nel frattempo, saputo che la manifestazione organizzata a piazza Duomo stava avendo successo, li avrebbero riempiti volentieri.

Ma i vigili, non contenti, si dissero possibilisti a patto che alcuni dei gazebo fossero riempiti da loro conoscenti. Avendo già riempito i dieci gazebo in questione non rimase spazio per gli amici dei vigili urbani che con grande sorpresa, il 31 mattina, spuntarono in forze, senza nessuna ordinanza e obbligarono i dieci standisti a sloggiare approfittando del fatto che questi gazebo non erano compresi nel permesso originale dell’imprenditore. E anche questa volta, l’imprenditore si sentì redarguire dal tenente Romeo con la frase “ lo vedi cosa succede a far finta di non capire?”. Di questi fatti fu subito informato il Direttore Generale del Comune di Messina che, data la situazione momentanea, pregava l’imprenditore di non sporgere alcuna denuncia e che lui avrebbe tentato di capire cosa fosse successo.

L’imprenditore continuò a dedicarsi alla sua fiera che andava bene, e liberando i gazebo dedicati ad ufficio e depositi ed essendosi liberato uno degli stand dell’associazione riuscì comunque a sistemare gli standisti dei dieci gazebo smontati forzatamente dai vigili.

Di Pietro riuscì a recuperare solo 4.000 euro dei 7.200 pagati al posto dell’Unione Ciechi presieduta dall’ex consigliere comunale dott. Terranova. All’imprenditore, tutto sommato, interessava solo che la sua fiera fosse stato un successo oltre le aspettative e quindi aveva considerato le luci delle luminarie di piazza Duomo, le luci delle luminarie del corso Cavour richieste dal consigliere Santalco e le spese di questi gazebo come un investimento per il futuro, in quanto aveva avuto rassicurazioni che comunque nel Natale a venire avrebbe potuto organizzare un’altra manifestazione. E quindi anche se la manifestazione andò benissimo come immagine, ma ne uscì in forte perdita economica, comunque, restò con un buon numero di standisti contenti del suo modo di organizzare, tanto da prenotarsi per le prossime fiere. Quindi da buon imprenditore le spese sostenute non le considerò perdite ma investimenti. Occorre precisare che l’imprenditore nel frattempo lavorava nel settore libri.

(Alleghiamo doc.1/2 giusto permesso del 4 dicembre 2003 protocollo n.8992; protocollo n. 9441 del 23 dicembre 2003 che compongono unico permesso; documento 3 autorizzazione dipartimento al montaggio di giorno 5 dicembre; biglietto di invito dell’evento dove si evince la consegna della targa in memoria dei caduti di Nassiria).

E’ importante considerare che all’epoca dei fatti la delibera 17/C non era stata ancora modificata dalla delibera 9/C del 2008 e quindi non c’era preclusione ad ottenere suolo pubblico a piazza Duomo come si evince dai permessi che citano appunto la delibera 17/C. Inoltre, nello stesso periodo della manifestazione di cui parliamo in via S. Giacomo, quindi nella stessa piazza Duomo, si stava svolgendo un’altra fiera di altri organizzatori che pur usando 260 metri più del consentito non risulta abbiano mai avuto problemi con i Vigili dell’Annona.

Nessun commento:

Posta un commento